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Naufragio a Cutro: più di 100 deceduti e 40 dispersi

La notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio è avvenuto un naufragio di un barcone di immigrati,
vicino alle coste di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, fatto che sta destando non poche
preoccupazioni tra i cittadini. A causa del mare agitato, in un gruppo di 180 persone ne sono
decedute quasi un centinaio e tuttora si registrano almeno 40 dispersi. Seconda la ricostruzione, il
barcone era partito circa quattro giorni prima dal porto di Izmir, in Turchia, con a bordo un carico di
cittadini iracheni, iraniani, afghani e pakistani. Successivamente, il sabato sera, l’imbarcazione era
stata intercettata da un aereo del servizio Frontex. La Guardia di Finanza, allarmata, aveva mandato
due unità dal porto di Crotone, ma le pattuglie erano state costrette a rientrare a causa del maltempo
e del mare agitato. All’alba del giorno dopo, verso le quattro di mattina circa, era arrivata una
telefonata internazionale, ma il telefonista, a causa di un inglese stentato, non era riuscito a dare
informazioni abbastanza dettagliate. Nonostante ciò, gli operatori sono comunque riusciti a
comprendere la gravità della situazione, ma, quando sono arrivati lungo le coste di Cutro, la
tragedia era già accaduta. Subito sono partite le operazioni di soccorso. Al momento la Procura ha
ipotizzati tre reati: omicidio e naufragio colposo, insieme a favoreggiamento dell’immigrazione
clandestina. Pochi giorni dopo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio a
Crotone agli immigrati sopravvissuti, gesto che per il momento attenua di un poco le polemiche sui
mancati soccorsi. Durante la sua visita, in non pochi hanno chiesto al Presidente giustizia per le
vittime, probabilmente preoccupati a causa degli aspri scontri in Parlamento sul da farsi.

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